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LA STORIA Nell’ agosto 2004, Jason Crigler, uno dei più gettonati chitarristi di New York, è vittima di un’emorragia cerebrale durante un concerto a Manhattan. Quella notte in ospedale i dottori dicono ai famigliari di Jason: “se supera la notte non resterà molto di lui”. La moglie di Jason, Monica, a quel tempo incinta, resta di ghiaccio: “Tutto si è completamente fermato. Ho dimenticato la gravidanza. Mi è sembrato di abbandonare il mio stesso corpo. Ricordo di aver pensato: “Non può essere vero. Non posso farcela senza Jason”. I giorni passano e la famiglia di Jason è costretta a fare i conti con la nuova oscura realità. Ma rifiuta di accettare il futuro nero descritto da medici scettici. Così, a dispetto di una disperazione lancinante e di probabilità infime, i Crigler prendono una decisione: Jason guarirà completamente. E allora comincia il lungo, crudele, improbabile e disorientante viaggio raccontato nel film.
NOTE DELL'AUTORE Conoscevo Jason prima di questa tragedia. Non era uno dei miei amici più intimi, ma era una delle persone che a me piacevano di più. Divertente da morire, estroverso e saggio. Un incredibile talento naturale per la musica. Ero in Connecticut quando ho ricevuto una telefonata “Jason è all’ ospedale. Tra la vita e la morte”. La mia ragazza ed io ci siamo precipitati su un treno e poche ore dopo osservavo Jason nel letto d’ospedale. Aveva un pessimo aspetto. Aveva un buco nel cranio. Tubi ovunque. Decine di amici che aspettavano fuori. L’unica cosa che sembrava potessimo fare era abbracciarci gli uni con gli altri. Allora le riprese non erano ancora cominciate. Nessuno ci aveva pensato. La famiglia di Jason era sotto shock. Tutti lo erano. E’ stato solo molti mesi dopo che i Crigler mi hanno chiamato e detto: “Stavamo per scrivere un libro riguardo a tutta questa epopea, ma pensiamo che un documentario potrebbe essere meglio. Ti interessa?” Certo che mi interessava. Per mesi sono stato davanti al computer ricevendo email con sviluppi occasionali della situazione di Jason, della gravidanza di Monica, le chirurgie, le ricadute e tutte le altre notizie dolorose. Ma questi aggiornamenti, inviati dai Crigler alla loro vasta rete di amici, erano più che semplice informazione. Erano illuminati da un intenso ottimismo della famiglia. C’era, in queste lettere, in queste persone, un amore incandescente. Una tale sfortuna pareva avesse creato, o rivelato, qualcosa di splendido. E’ questo, ho pensato, la mia storia. In mezzo a un groviglio di sofferenza, io mi sono concentrato su questo bellissimo e scintillante ottimismo. Cercherò l’origine della forza di questa famiglia, il seme della loro fede incrollabile. Sarà una storia d’amore. Naturalmente avevo sottovalutato la portata dell’intera vicenda.
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